25 aprile: i gifrini a Giovinazzo

Domenica 25 aprile presso la sala teatro del convento dei frati Cappuccini a Giovinazzo si è svolto il ritiro della Gioventù Francescana di Puglia per giovani e giovani adulti, cioè per quei gifrini con età dai 18 ai 30 anni… E c’eravamo anche noi, i gifrini di Andria. Il ritiro ha avuto come titolo “COSTRUIAMO IL NOSTRO VOLTO”.



La giornata è iniziata con la celebrazione eucaristica al termine della quale l’Eucarestia è stata esposta nella chiesa adiacente alla sala teatro dove è rimasta per tutta la durata del ritiro in attesa di un momento di adorazione che ogni gifrino ha potuto vivere liberamente. A seguire c’è stato un bel momento formativo tenuto da Fra Rocco Iacovelli, uno dei nostri quattro assistenti nazionali.

Ci ha introdotto il tema della giornata prendendo in esame il passo del Vangelo di Luca 14,25-35 e un passo dalle Fonti Francescane. Ci ha invitato non solo ad essere nella Gifra ma soprattutto ad esserci, a metterci in gioco con coraggio. Per costruire una fraternità bisogna eliminare ciò che si era prima, spogliarsi perché ciò che si ha dentro deve tornare a risplendere, eliminare ogni pregiudizio per far spazio alla volontà di Dio. Dobbiamo utilizzare tutti i 5 sensi: abbiamo orecchie per ascoltare il Maestro; occhi per vedere dove Dio ci sta portando, dai poveri e dagli ultimi; la bocca per nutrirci dell’Eucarestia e della Parola e comunicarla; il naso per seguire il profumo di Dio in luoghi dove tanti fratelli aspettano di essere redenti e mani per servire.

Dopo una pausa per il pranzo, consumato al sacco sugli scogli della litoranea di Giovinazzo, ci siamo divisi in 3 workshop che avevano come tema “Costruire il nostro volto nella fraternità, nella vita affettiva e nella società” con altrettanti relatori, tutti terziari francescani. Per il primo workshop Ninì Urbano, della fraternità di Leverano,  che ha partecipato alla redazione del nostro statuto; Simona e Francesco, della fraternità di Foggia-S. Anna con i piccoli tre gemellini, per l’affettività; Chiara Trotta, della fraternità di Bitetto, un medico, per la società.

Io ho scelto il primo dei tre laboratori. Ninì ci ha fatto riflettere  sul fatto che S. Francesco sia una freccia direzionale verso Dio. Nel fratello amato si nasconde il Dio di Francesco. Dall’essere con i fratelli, dobbiamo passare ad essere per i fratelli. Stare insieme serve a trovare dei passaggi intermedi verso Dio. In fraternità si impara uno stile di amore che andrà oltre questo periodo della nostra vita e che porteremo in condominio, al lavoro, con i figli.

Al ritorno dai 3 laboratori i relatori hanno condiviso con i partecipanti le tematiche sviluppate. A seguire l’adorazione eucaristica ha terminato questa bellissima giornata di ritiro. Alla prossima!

Floriana Montrone